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Test del THC acquistabile in farmacia

Pubblicato Da: Veronica / Pubblicato Il: 03 dic, 2020

Thc drug test

A differenza dell'alcool e di gran parte delle più comuni sostanze stupefacenti ritenute “droghe pesanti”, quando si parla di cannabis, molti assuntori abituali temono il famigerato drug test, analisi che può essere richiesta dal proprio datore di lavoro per comprendere se il soggetto assume sostanze psicotrope o psicoattive. È infatti risaputo che il consumo di marijuana può essere facilmente appurato anche dopo 90 giorni dall’ultima assunzione, questo in funzione della tipologia di test effettuato, della frequenza d’uso della sostanza, così come della quantità di grasso corporeo e delle attività metaboliche ad esempio. 

Tuttavia per non farsi cogliere impreparati a fronte di un test ufficiale, è possibile valutare la quantità di THC presente nell’organismo, avvalendosi dei test del THC facilmente reperibili in farmacia, strumenti diagnostici “fai da te”, facili da usare e in grado di restituire un risultato affidabile e certo circa la presenza del metabolita THC-COOH. In questa guida illustreremo in maniera accurata cosa sono i test THC farmacia, come si utilizzano e come superarli, in modo da ridurre al minimo il rischio di essere, come si sul dire, “colti in flagrante”.

Cosa sono i kit per il test del THC acquistabili in farmacia

Il test THC, detto anche test marijuana è un test antidroga utile ad autovalutare la presenza di metaboliti del THC o tetraidrocannabinolo, principale sostanza psicotropa della cannabis, eventualmente presente nelle urine. Estremamente rapido e semplice da eseguire, il kit per il test del THC è in grado di fornire dati analitici preliminari che tuttavia, in caso di positività al THC, richiedono conferma e approfondimenti mediante metodologie più accurate. Definito pertanto test di screening, il test THC permette l’autovalutazione di dei livelli di THC presenti nell’organismo. Basato sul cosiddetto metodo immunocromatografico, il test THC è pertanto indicato per tutti coloro che, a causa di episodi di abuso, necessita di monitorare in autonomia e in forma privata, la presenza del cannabinoide.

I tempi di permanenza delle sostanze stupefacenti possono variare in maniera significativa, in funzione della massa corporea, del livello di tolleranza alla sostanza, della frequenza d’uso: proprio nelle urine appaiono maggiormente protratti rispetto alla saliva. Basti pensare che la marijuana può essere facilmente rilevata anche a distanza di 15/30 giorni dall’ultima assunzione. 

Tuttavia utilizzare un test THC rapido acquistato in farmacia, può rappresentare una valida soluzione per autovalutare la presenza di sostanze stupefacenti in vista ad esempio di un successivo esame ufficiale sul posto di lavoro: un notevole vantaggio quindi per poter correre ai ripari per tempo, cercando di smaltire rapidamente l’eventuale concentrazione di THC nel sangue. Il risultato del test è generalmente molto rapido: sono infatti sufficienti circa 5/10 minuti dal contatto con l’urina per ottenere un riscontro di facile interpretazione

Trascorso il tempo necessario, come indicato nelle istruzioni, nella finestra presente sul piccolo dispositivo, comparirà una linea di controllo, a conferma che lo stesso è stato eseguito in modo corretto. La successiva comparsa di una seconda linea da debole a più marcata è sinonimo di assenza di metaboliti della sostanza stupefacente nell’organismo, mentre in caso di positività, in genere non compare alcuna linea. 

Tuttavia tali indicatori possono variare a seconda della tipologia di test effettuato: ogni brand propone dispositivi differenti ed è per questo fondamentale leggere sempre con attenzione le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo in dotazione, lo stesso che è ovviamente munito di una sorta di legenda che permette di definire con chiarezza il risultato ottenuto.

Facile e immediato dunque, il test THC acquistabile in farmacia è decisamente alla portata di tutti!

Come si usano i test

L’utilizzo del test THC acquistabile in farmacia è di norma molto semplice e piuttosto intuitivo: come accennato si tratta di un test immunocromatografico basato sul principio del “legame competitivo”. Banalmente il test rileva la presenza di THC avvalendosi dell’affinità da parte del principio attivo con gli anticorpi adesi alla superficie della striscia reattiva presente sul dispositivo: tale reazione chiaramente avviene solo se nelle urine sono presenti metaboliti del THC. Diversamente il test non fornisce alcun riscontro cromatico.

All’interno della confezione di vendita, sono generalmente compresi un dispositivo medico diagnostico concepito per poter effettuare la suddetta autovalutazione e un piccolo contenitore o contagocce per la raccolta delle urine.

Per effettuare il test occorre ovviamente raccogliere in primis le urine all’interno del contenitore, tenendo presente che non esiste un orario più favorevole di altri per effettuare tale operazione: la presenza di marijuana, qualora sussista, viene infatti rilevata a prescindere.

Fatto questo, è necessario procedere rapidamente, estraendo il dispositivo medico-diagnostico dal proprio involucro, questo per evitare di invalidare o pregiudicare il risultato del test. La striscia reattiva andrà poi immersa all’interno dell’urina, fino al punto segnalato dal dispositivo, mantenendola in posizione per 5/10 secondi: trascorso il tempo indicato sulle istruzioni d’uso, avendo cura di posizionare il test in orizzontale, ponendolo su un piano, occorrerà a questo punto attendere almeno 5 minuti prima di valutare il “fatidico responso”.

La striscia reattiva presente sul test THC presenta due zone, contraddistinte dalle lettere C (zona di controllo) e T (zona reattiva), indicatori che permettono di interpretare più facilmente i risultati:

· Se al termine del tempo previsto compare una banda colorata sia sulla zona C che sulla zona T, il test è da considerarsi negativo;

· Se al contrario la banda colorata appare solo nella zona C, il test è da considerarsi positivo;

· Qualora sulla zona C non compaia nessuna banda colorata, il test è da considerarsi nullo ed è ovviamente necessario ripeterlo.

Quanto costano i test per rilevare il THC

Il prezzo di un test THC che permette la sola autovalutazione dei livelli del metabolita di tale cannabinoide in genere si aggira orientativamente tra i 12 e i 18 euro. Esistono tuttavia anche altri test antidroga che oltre a valutare i livelli di THC possono monitorare la presenza di altre sostanze stupefacenti: in questo caso il prezzo spazia dai 25 ai 30 euro.

La sostanziale differenza che intercorre tra le due tipologie di test, è appunto la possibilità di individuare la presenza di una o più sostanze stupefacenti, presenti in un singolo campione di urina.

In commercio sono inoltre reperibili anche le sole strisce reattive, simili a cartine tornasole il cui prezzo di norma si aggira intorno ai 50 euro per confezioni da 50 pezzi.

Quanto sono attendibili i test per rilevare il THC che si acquistano in farmacia

Qual è il grado di attendibilità dei test per rilevare il THC? Tali test analizzano la presenza di THC e relativi metaboliti generalmente con un elevato livello di affidabilità. Tuttavia è opportuno ricordare che questa tipologia di test, restituisce comunque un semplice risultato preliminare: questo implica che per ottenere un risultato analitico e concreto, sarà comunque necessario effettuare analisi successive più accurate per conferma.

Esistono di fatto alcuni fattori che possono comunque compromettere l’efficacia e l’attendibilità del drug test:

· Campioni di urina alterati possono inevitabilmente compromettere il risultato del test.

· È inoltre possibile che errori tecnici o procedurali, così come la presenza di eventuali agenti che in qualche modo interferiscano con il campione di urine quali ad esempio la temperatura di conservazione della stessa, comportino risultati errati.

· Un risultato negativo non implica necessariamente che le urine siano prive di metaboliti del THC, questo poiché è possibile ottenere il medesimo risultato anche quando i metaboliti presenti risultano al di sotto della soglia limite imposta dal test.

· Il risultato del test tende a non fare distinzione tra sostanze stupefacenti ed eventuali principi attivi presenti in alcuni medicinali.

· Anche alcuni alimenti, così come molti integratori possono determinare risultati positivi.

Se dunque si desidera la più totale affidabilità del risultato, occorre necessariamente effettuare una sorta di “controprova” sfruttando strumenti analitici convenzionali quali le comuni analisi del sangue o del capello in grado di rivelare eventuali tracce di sostanze stupefacenti, anche se presenti in minime concentrazioni.

Come superare il test del THC

Come superare il test del THC

Innumerevoli possono essere gli escamotage utili per superare il test del THC: oltre a ripulire l’organismo evitando di assumere cannabis per almeno 2 settimane prima di effettuare eventuali analisi, è possibile diluire la concentrazione di metaboliti, svolgendo un vero e proprio percorso detox grazie al quale bevendo ad esempio discrete quantità d’acqua o promuovendo la sudorazione mediante sessioni di corsa intense o più semplicemente effettuando una serie di saune, è possibile incrementare le opportunità di superare il test del THC in maniera brillante. 

La diuresi infatti, così come la sudorazione, favoriscono l’eliminazione più rapida del THC presente all’interno dell’organismo. Importante tuttavia, al fine di ridurre in modo efficace la presenza di THC, rendendo più semplice il superamento del test antidroga, proseguire tale percorso di pulizia, evitando al contempo ogni genere di alimento ad alto contenuto di grassi, questo poiché diversamente il corpo risulterebbe sollecitato nella costituzione di nuovi livelli lipidici, pregiudicando il risultato finale. 

La seconda parte del percorso di pulizia prevede invece la totale interruzione della pratica sportiva, assumendo notevoli quantità di cibi grassi, accompagnati da succo d’uva o di mirtilli ad esempio, questo per stimolare ulteriormente la diuresi e l’azione detox del suddetto “programma”.

In ultimo, il giorno prima del test del THC sarà opportuno assumere carne rossa e vitamine del gruppo B, incrementando in questo modo i livelli di creatinina che diversamente risulterebbe eccessivamente diluita: è vero che dobbiamo superare il test THC, ma è altrettanto utile che i risultati delle analisi risultino quanto più veritieri possibile.

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Pubblicato Da: Veronica
Pubblicato Il: 03 dic, 2020

 SEO Copywriter e Social Media Strategist, credo da sempre nel potere delle parole e della scrittura persuasiva, entrambi strumenti imprescindibili per una strategia efficace e di valore.

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